Mantova, marzo-aprile ‘25
Quando contempliamo la passione e morte di Gesù, a causa dei nostri peccati, ci possiamo chiedere dove stanno i suoi frutti della redenzione se, come qualcuno ha affermato, il nostro tempo è più malvagio dei tempi del diluvio e di Sodoma e Gomorra.
Il Figlio di Dio si è fatto uomo per volere del Padre, per questo il creato gli è stato donato come dono d’amore ed è tenuto in essere dallo Spirito, amore del cuore trinitario. Solo l’uomo tra le creature può rispondere coscientemente all’amore di Dio. L’uomo, essendo creato, non può avere niente di suo, la sua grandezza sta nel lasciarsi possedere dal suo creatore. Egli è chiamato a rispondere liberamente al dono della vita. Tentato dal demonio l’uomo ha creduto che la sua libertà fosse quella di svincolarsi dalla paternità del suo Creatore. (Può un lattante separarsi dalla mamma?) Ribellandosi a Dio da subito l’uomo, fa l’esperienza della morte e della divisione, comprendendo che non può salvarsi da solo e che il suo cuore doveva essere cambiato. Nonostante la ribellione della sua creatura, il suo Creatore continuerà a seguire l’uomo con cuore di Padre e di Sposo. Il Figlio di Dio incarnandosi assume in sé tutto il creato e accoglie l’uomo come un dono sponsale. Come lo sposo fa sua la sposa nel corpo e nell’anima, cosi Gesù assume l’intera nostra umanità compreso il nostro peccato, l’unica cosa che ci appartiene. Gesù è l’unico sacerdote che può salvarci, perché essendo vero Dio e vero uomo, ci introduce già fin da questa vita nel dialogo d’amore tra il Padre e il Figlio, dopo aver pagato il debito della nostra infedeltà. Gesù sceglie di morire nel tempo pasquale, perché Dio proprio il quel tempo avrebbe sostituito l’agnello con il sacrificio del suo stesso Figlio come vittima di espiazione. Gesù è l’unico vero Agnello che può togliere il peccato, e purificandoci restaura il progetto originario di Dio facendo partecipe l’uomo della stessa vita che scorre nella Trinità.
La più mostruosa azione che poteva fare l’uomo fu quella di uccidere il proprio Dio. Gesù accogliendo in ciò il volere del Padre trasformò la sua morte in salvezza. Noi non possiamo immaginare cosa significhi per Gesù l’abbandono del Padre, manifestato nel grido: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” Questa straziante invocazione ci fa intuire che le sofferenze dell’inferno sono ben inferiori al suo dolore.
In questa vita qualsiasi peccato può esserci perdonato se confidiamo nell’infinita misericordia di Dio. L’abbandono come bambini alla misericordia del Padre è accogliere la salvezza. La resurrezione è prova che il Cristo è il Signore della Vita. Ora siamo certi che la morte del nostro io, nel sacrificio, nella preghiera e nell’amore oblativo per il fratello, vissuto per, con, in Cristo è la vera vita eterna. Nel dono di noi stessi è la nostra salvezza.
Ogni uomo è invitato a vivere la speranza, perchè tutto gli può essere perdonato in questa vita terrena. Rimane in gioco però la nostra libertà umana, che può rifiutare l’infinito amore di Dio. Il mio augurio pasquale è di ricevere il dono di seguire Gesù sulla via del Calvario, per accoglierlo nella gioia il giorno di Pasqua!
P. Rino
OCDS MANTOVA

• O Signore, nel tempo del digiuno tieni desta la mia mente e ravviva in me il salutare ricordo di quanto hai misericordiosamente fatto a mio bene col digiunare e pregare per me... Qual misericordia più grande di quella che te, Creatore del cielo, ha fatto dal cielo discendere, affinché tu... patissi la fame, e nella tua persona la sazietà soffrisse la sete, la forza provasse debolezza, la sanità fosse ferita, la vita morisse?... Quale più gran misericordia del farsi creatura il Creatore e servo il Signore? dell'essere venduto chi venne a ricomprare, umiliato chi esalta, ucciso chi risuscita?
Tra le elemosine da fare tu mi comandi di dar pane a chi ha fame; e tu per darti in cibo a me famelico desti prima te stesso in mano ai carnefici. Mi comandi d'accogliere i pellegrini, e tu per me venisti nella tua propria casa e i tuoi non ti accolsero.
Ti dia lode l'anima mia, perché ti mostri così propizio a tutte le mie iniquità, perché risani tutti i miei mali, perché strappi alla corruzione la mia vita, perché sazi con i tuoi beni il mio cuore.
Fa' che, mentre digiuno, io umilii l'anima mia, vedendo come tu, maestro d'umiltà, umiliasti te stesso, fatto obbediente sino alla morte di croce. (S. AGOSTINO, Sermo 207, 1-2)
Signore, io non avrò salvezza se non in te; se tu non sarai il mio riposo, non potrà essere guarita la mia infermità. Sii tu per me un Dio protettore e un asilo sicuro per farmi salvo. Scegliendomi un altro asilo, io non potrò essere salvo. Fuggendo da te, non ho dove andare fuorché presso di te; per evitare la tua ira ricorrerò al tuo perdono. Poiché tu sei la mia fermezza e il mio rifugio.... per ripigliar fermezza da te, quando mi sentirò infiacchito in te cercherò rifugio. Mi dia fermezza la tua grazia, facendomi irremovibile dinanzi a qualsiasi tentazione del nemico.
Ma io porto in me l'umana fragilità, porto ancora i ceppi della primiera schiavitù, ho nelle mie membra una legge che si oppone alla legge della mente e mi vorrebbe trascinare schiavo della legge del peccato: ancora il corpo corruttibile aggrava l'anima. Per quanto io mi senta fermo mercé la tua grazia, pure, finché continuo a portare in questo vaso di terra il tuo tesoro, devo sempre vivere in apprensione per causa dello stesso vaso di creta. La mia fermezza per star saldo contro tutte le tentazioni di questo mondo, sei tu; ma se le tentazioni si moltiplicano e mi mettono sgomento, allora tu sei il mio rifugio.
(S. AGOSTINO, In Ps 70)
NOSTRI PROSSIMI INCONTRI
MESE DI MARZO 2025
Domenica 9: Incontro mensile per tutta la Comunità nella sala capitolare del Convento dalle ore 15,00 alle ore 18,00 con il Padre Assistente; (Tutti i fedeli possono partecipare)
Lunedì 24: Secondo incontro mensile di formazione permanente alle ore 16,00 in Convento su un tema concordato, solo per I PROFESSI.
A seguire delle ore 17,00 incontro di preparazione dei canti carmelitani, PER TUTTI.
MESE DI APRILE 2025
Domenica 6: Incontro mensile per tutta la Comunità nella sala capitolare del Convento dalle ore 15,00 alle ore 18,00 con il Padre Assistente; (Tutti i fedeli possono partecipare)
Lunedì 14: Secondo incontro mensile di formazione permanente alle ore 16,00 in Convento su un tema concordato, solo per I PROFESSI.
A seguire dalle ore 17,00 incontro di preparazione dei canti carmelitani. PER TUTTI.
Ricordo inoltre che al giovedì sera prosegue nella nostra Chiesa la celebrazione della Santa Messa alle ore 20.45, cui segue l'Adorazione Eucaristica.